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La Cattedrale di S. Eustachio

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La concattedrale di Sant’Eustachio è la chiesa principale di Acquaviva delle Fonti. È concattedrale della diocesi di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti. Costruita in stile romanico nel XII secolo (1158) sulle rovine di un tempietto di origine messapica per volontà del feudatario normanno Roberto Gurguglione, fu ricostruita in stile rinascimentale nel XVI secolo. La chiesa in origine era dedicata all’Assunzione della Vergine Maria e solo più tardi fu intitolata al nome di sant’Eustachio martire .

La primitiva chiesa, ormai malandata e insufficiente alle necessità dell’aumentata popolazione, fu ricostruita a partire dal 1529, quando era feudatario di Acquaviva Giovanni Antonio Donato Acquaviva d’Aragona, duca d’Atri. Ultimata e aperta al culto nel 1594 durante il governo di Alberto Acquaviva, la chiesa fu consacrata nel 1623 in onore di Sant’Eustachio dall’arcivescovo di Bari e Canosa Ascanio Gesualdo.

Sin dall’origine fu detta “Palatina”, cioè appartenente al re (dal latino palatium che significa “palazzo reale”), probabilmente per preservarla dalle mire degli arcivescovi di Bari. Le chiese palatine per la loro giurisdizione non dipendevano dall’ordinaria potestà ecclesiastica, ma dal sovrano, il quale di solito nominava chierici di suo gradimento e da lui remunerati.


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